HERMANN HESSE - PAROLE E COLORI
30 settembre - 26 novembre 2000
Cernobbio (CO) - Villa Comunale- via Regina 7

La mostra "Hermann Hesse - parole e colori", organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Cernobbio in collaborazione con il Museo Hermann Hesse di Montagnola, inaugura gli spazi espositivi della Villa Comunale di Cernobbio con una proposta che intende celebrare uno dei maestri della cultura europea del Novecento.
La rassegna affronta a tutto campo la figura di Hermann Hesse (1877-1962) i cui scritti sono universalmente noti e trovano particolare accoglienza nella società contemporanea e in particolare nel mondo giovanile. In essa si tende a mettere a fuoco il versante letterario con incontri, dibattiti, letture e a ripercorrere il suo mondo poetico mediante una sintesi dell'opera pittorica e una ricostruzione della sua vita attraverso un'ampia documentazione fotografica dell'epoca.

Particolarmente importante risulterà inoltre la mostra di acquerelli e disegni (un'ottantina, nel complesso) alcuni dei quali inediti, eseguiti dallo scrittore a partire dal 1919, anno del suo arrivo a Montagnola nel Canton Ticino.
Colonna sonora di tutta la mostra saranno musiche di grandi maestri del passato particolarmente apprezzate dal maestro tedesco e musiche scritte da compositori di vari paesi (fra i contemporanei: lo svizzero Carlos Semini, l'italiano Marco Lucchi, i tedeschi Adolph Kurt Boehm e Matthias Bonitz) attorno alle opere di Hesse.

La selezione delle opere pittoriche - acquerelli, soprattutto, ma anche disegni, che vengono esposti qui per la prima volta - consente di entrare in un versante meno conosciuto della produzione di Hesse: sono lavori in cui il grande scrittore impegna la sua anima, cercando di fissare sulla carta per una visione immediata quei colori, quei paesaggi e quelle emozioni che popolano i suoi scritti.

L'amore, la curiosità, lo studio della natura, i suoi colori e i suoi mutamenti hanno costantemente accompagnato la vita di Hermann Hesse ed il suo percorso artistico è sempre stato in armonia con il 'tutto'. Egli giunse a focalizzare l'attenzione sul paesaggio dopo i primi approcci alla pittura e al disegno, databili tra il 1916 e il 1918, a cui era stato sollecitato dal dott. J.B. Lang, lo psicanalista che lo aveva in terapia in quegli anni di profonda crisi interiore, innescata in parte dai nefasti effetti della prima guerra mondiale. Nelle sue prime esperienze pittoriche l'attenzione era rivolta anche alle nature morte e agli autoritratti, ma già si potevano rilevare interessi particolari per i paesaggi dell'Engadina, di Locarno-Monti e di Berna. Una volta giunto in Ticino, l'applicazione alla pittura divenne intensa: nel suo peregrinare attraverso il territorio ticinese in poco meno di vent'anni, tra il 1919 e il 1937/38, dipinse circa tremila acquerelli. E numerosi altri negli anni successivi, fino alla morte.

Una descrizione di quei luoghi da lui molto amati, fatta con toni vigorosi e accesi in una sorta di 'acquerello a parole', si ritrova nel libro 'L'ultima estate di Klingsor' scritto nell'estate del 1919, nell'antica Casa Camuzzi di Montagnola, sopra Lugano, che lo ospitò dal 1919 al 1931 e dove oggi - nella Torre Camuzzi - ha sede il Museo Hermann Hesse.
La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Mazzotta introdotto da testi di Heiner Hesse, figlio dell'artista, Volker Michels, Ferruccio Masini, e da una cronologia della vita di Hesse curata da Ambrogio Pellegrini.