BRUNO MONGUZZI. Cinquant'anni di carta
19 maggio - 24 luglio 2011
Chiasso, m.a.x. museo e Spazio Officina
(via Dante Alighieri 6)

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All’interno del filone relativo alla “grafica contemporanea”, il m.a.x.museo di Chiasso propone una mostra antologica dedicata al grafico svizzero Bruno Monguzzi, che torna nella città di confine dove ha trascorso l'infanzia e la prima adolescenza, dopo numerose esposizioni proposte negli ultimi trent'anni da diversi musei internazionali e la grande retrospettiva che il Gewerbemuseum di Winterthur gli ha dedicato nel 2001.
L’occasione prende spunto dalla ricorrenza dei cinquant'anni di lavoro professionale, ironicamente da lui definiti "cinquant’anni di carta".
L’esposizione articolata su due sedi, m.a.x. museo e Spazio Officina, presenta materiali molto interessanti, alcuni dei quali esposti per la prima volta. Il percorso antologico si articola iniziando dagli esordi professionali, prima londinesi e poi milanesi (nel mitico Studio Boggeri degli anni Sessanta, dove anche Max Huber era arrivato dalla Svizzera vent'anni prima), fino ad indagare i momenti più significativi di un linguaggio che ha marcato la più rigorosa grafica internazionale.
Oltre agli elaborati finali quali stampati, annunci pubblicitari, locandine, pieghevoli, opuscoli, cataloghi e collane editoriali, vengono esposti al m.a.x. museo anche schizzi e bozzetti originali dell’articolato iter che accompagna i vari progetti grafici.
Presso l’attiguo Spazio Officina è invece presentata, in maniera suggestiva, una selezione di cento manifesti, la cui progettazione ha assunto un ruolo sempre più incisivo nella sua attività professionale a partire dal 1987, anno in cui ricevette l’incarico di curare la grafica del nuovo Museo Cantonale di Lugano. Grazie a questa opportunità egli ha ottenuto prestigiosi premi, oltre a significativi incarichi per la realizzazione di manifesti anche per importanti istituzioni internazionali. Fra i numerosi riconoscimenti internazionali, è da segnalare il titolo di Royal Designer for Industry conferitogli nel 2003 dalla Royal Society of Arts di Londra.
La mostra, in una versione ridotta, andrà poi al Vignelli Center for Design Studies del Rochester Institute of Technology di Rochester, New York, dove Monguzzi ha insegnato, e sarà successivamente presentata in diverse università americane. Sarà poi proposta in Cina nelle sedi universitarie di Hangzhou, Senzhen, Beijing e Shanghai.
Una felice coincidenza unisce i cinquant'anni di lavoro di Bruno Monguzzi con i cinquant'anni di attività del Centro Scolastico Industrie Artistiche (C.S.I.A.) di Lugano, istituzione dove sia Max Huber che Bruno Monguzzi hanno insegnato. Una sala del m.a.x. museo, nell'ambito di questa mostra, sarà dedicata all'attività grafica di Max Huber.
La mostra e il catalogo sono curate dallo stesso Bruno Monguzzi e da Nicoletta Ossanna Cavadini direttrice del m.a.x.museo.
Accompagna l’esposizione il catalogo italiano-inglese pubblicato dalla casa editrice Skira Milano-Ginevra, 24x24, pp.256, in vendita a CHF. 40.- / Euro 30.-. Nel catalogo sono riprodotte tutte le opere esposte in mostra e vi sono testi antologici di Antonio Boggeri, Pierluigi Cerri, Louis Danziger, Ikko Tanaka, Phil Baines, Mario Pagliarani, Dieter Bachmann, un’intervista di Franc Nunoo-Quarcoo e i contributi di Giovanni Anceschi, Claude Lichtenstein e Nicoletta Ossanna Cavadini. L’intera manifestazione è realizzata con il sostegno del Dipartimento Cultura Educazione e Sport del Cantone Ticino, della Banca dello Stato del Cantone Ticino e dell’AGE.

Bruno Monguzzi, chiassese di nascita, ha studiato grafica, fotografia e psicologia della forma a Ginevra e Londra. Nel 1961 inizia la sua carriera presso lo Studio Boggeri di Milano, straordinaria fucina della comunicazione visiva dove sono già passati Xanti Schawinsky e Max Huber. A metà degli anni sessanta disegna nove padiglioni per l’Esposizione Universale di Montréal. Rientra poi a Milano dove collabora con Roberto Sambonet e nuovamente con Antonio Boggeri. All’inizio degli anni settanta torna in Ticino.
Grafico, tipografo, fotografo, progettista di allestimenti, si è occupato soprattutto di museografia e didattica. Ha collaborato con il Museo Cantonale d’Arte di Lugano dal 1987 al 2004, ha inoltre impostato le collane delle Edizioni Alice e, nel 1991, disegnato la nuova identità visiva per l’Amministrazione Cantonale. Dal 2001 al 2009 ha curato l’immagine dell’Ufficio cultura di Chiasso. Ha insegnato al Centro scolastico per le industrie artistiche, alla SUPSI di Lugano e all’Accademia di architettura di Mendrisio. Autore di un trattato sul progetto tipografico e di due monografie - “Lo Studio Boggeri, 1933-1981” e “Piet Zwart, l’opera tipografica 1923-1933” - ha tenuto numerose conferenze e condotto seminari in vari paesi europei, in America, in Giappone e in Cina. Premio Bodoni e Premio dell’Art Director’s Club di Milano, nel 1983 vince il concorso internazionale per l’immagine e la segnaletica del nuovo Musée d’Orsay a Parigi. Per questo progetto gli verrà conferito dal Governo francese nel 1991 il Prix Janus.
Nel 1994 viene eletto miglior tipografo svizzero. I suoi manifesti e i suoi libri sono ripetutamente premiati dal Dipartimento federale degli interni - 15 volte nell’arco di 20 anni - tra i migliori progetti svizzeri dell’anno. Medaglia d’oro dell’Art Director’s Club di New York, Medaglia di bronzo, Medaglia d'argento e Medaglia d’oro alla Triennale del manifesto di Toyama, nel 2000 riceve il Premio Yusaku Kamekura, per la prima volta attribuito a un grafico non giapponese. Nel 2003, a Londra, la Royal Society of Arts gli conferisce il titolo di "Honorary Royal Designer for Industry”.
Monografie sul suo lavoro sono state pubblicate in Francia, Stati Uniti, Giappone e Cina. Una sua mostra antologica, dopo quelle di Lione, Zurigo, Lugano, Baltimora, Tokyo, Winterthur, Londra e Chaumont, si è recentemente tenuta al Castello di Cieszyn in Polonia e nella Casa degli artisti a Teheran (2010).