GIORGIO MORANDI oli acquerelli disegni grafiche
27 ottobre 2001 - 13 gennaio 2002
Cernobbio (CO) - Villa Bernasconi - via Regina 7

Giorgio Morandi (Bologna 1890- 1964) è, fra gli artisti italiani del Novecento, una delle figure più rilevanti a livello internazionale. Pittore e incisore, ha sviluppato nella sua opera esclusivamente due temi: la natura morta (ivi compresi i fiori) e il paesaggio. Nel campo dell'incisione è uno dei pochi grandi maestri del secolo (per "chiara fama ebbe nel 1930 la cattedra di tecnica dell'incisione all'Accademia di Bologna, che tenne fino al 1956). La sua pittura, in apparenza semplice e di facile accessibilità, racchiude una ricerca lunga e solitaria che lo porta, proprio con le nature morte, ai limiti dell'astrazione, quando con astrazione si intenda la assunzione di oggetti e figure a emblema di una realtà "altra" da quella palpabile.

Sono queste leotivazioni che stanno alla base della scelta del Comune di Cernobbio di aprire - accanto al ciclo "Parole e colori" che prevede la presentazione di una mostra ogni anno dedicata ad uno scrittore che dipinge (nel 2000 Hermann Hesse, nel 2001 Dino Buzzati) - un nuovo filone di esposizioni tendenti ad analizzare l'opera dei maestri del Novecento con un percorso espositivo che ne indaghi le varie modalità espressive, partendo dalle carte per giungere alle opere maggiori.

La mostra che apre questo ciclo è organizzata in collaborazione con la Regione Lombardia, Assessorato alle Cultura, Identità e Autonomie della Lombardia, e vuole essere esemplare di questo obiettivo, percorrendo la poetica di Morandi mediante lavori diversificati che documentano i suoi interessi attraverso le tecniche che ne hanno caratterizzato la ricerca, dal disegno all'incisione, dall'acquerello alla pittura.

Negli spazi della Villa Bernasconi, edificio liberty realizzato per l'industriale tessile Davide Bernasconi nel 1905/6 su progetto dell'architetto emiliano Alfredo Campanini, sono presentate oltre cinquanta opere dell'artista bolognese ripartite sui due piani della villa per tecniche esecutive, anche se non mancano raffronti diretti tra i disegni, le incisioni e i dipinti. Nella scelta delle opere si è ritenuto di non privilegiare una tematica piuttosto che l'altra, ma di dare esemplificazione di tutti gli aspetti della sua produzione.
I disegni, che spaziano nel tempo fino a opere degli ultimi anni, consentono fra l'altro di offrire una documentazione del procedimento creativo dell'artista, che non solo "costruiva" le sue nature morte prima di dipingerle, ma si affannava a lungo nel ricercare dentro lo spazio, proprio con il disegno, gli elementi fondamentali di queste sue "costruzioni".

L'insieme delle incisioni illustra la grande capacità tecnica acquisita e sviluppata con continuità fin dalla prima acquaforte del 1912. La freschezza del segno e la sua immediatezza espressiva trovano qui una presentazione puntuale e ragionata, ma compiuta, mentre nel disegno assumono una valenza diversa, più inerente le varie fasi creative, partendo da quella primaria di trascrizione della prima intuizione per giungere all'assolutizzazione delle forme degli ultimi anni.

Negli acquerelli e negli oli l'attenzione si sposta soprattutto sui colori e sulle atmosfere. I paesaggi e le nature morte diventano occasioni per una ricerca interiore che si riflette poi nella selezione attenta di luci e ombre (più istantanee e istintive nell'acquerello, pił meditate nei dipinti) che risponde anche ad un taglio di immagine e ad una composizione, cui l'artista presta la prima fondamentale attenzione.

La scelta delle opere ha interessato numerose collezione italiane e svizzere nell'intento di presentare la produzione di Morandi attraverso capolavori da tempo lontani dalle esposizioni e quindi interessanti anche per un pubblico avvezzo a frequentare le mostre.
Una serie di incontri per la conoscenza dei vari aspetti dell'arte di Morandi accompagneranno l'esposizione delle opere.

Il catalogo della mostra, che riproduce le immagini di tutte le opere esposte, è introdotto da un testo di Luigi Cavadini, curatore della rassegna, dal titolo "Giorgio Morandi. La realtà sotto traccia".