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"MORPHOLOGIE AUTRE".
UN OMAGGIO A MICHEL TAPIÉ (1909-1987)
10 febbraio - 3 aprile
2009
Milano, Galleria
Blu (Via Senato 18, tel. 02.76022404)
Morphologie
autre, titolo di un importante libro di Michel Tapié pubblicato
nel 1960 per le Edizioni Pozzo a Torino, viene assunto come tema della
mostra che la Galleria Blu di Milano propone nella sua sede dal 10 febbraio
al 3 aprile prossimi. La rassegna, dedicata allillustre critico
francese nel centenario della nascita, intende proporre per esempi significativi
le opere di artisti che interessarono particolarmente Tapié a partire
dagli anni Quaranta e che egli propose più volte nella lunga e
appassionata esperienza torinese dellInternational Center of Aesthetic
Research (ICAR), che fu - come egli lo definì - un Museo-Manifesto,
un centro cioè - come indicano i due termini contraddittori
accostati - di elaborazione del nuovo e allo stesso tempo di costituzione
di una tradizione del nuovo (Anna Minola). Per questo oltre alle
mostre vi vennero proposte audizioni di musica contemporanea, proiezione
di diapositive, conferenze, eventi e pubblicazioni di libri, fra cui,
appunto Morphologie autre.
Laggettivo
autre (altro, diverso) che connota larte di cui Tapié si
interessa, viene per la prima volta usato nel 1952 nel volume Un
Art Autre où il sagit de nouveaux dévidages
du Réel per definire in modo più chiaro e circoscritto
il senso di quellarte che lanno precedente aveva denominato
informel in occasione di due mostre presentate allAtelier Facchetti
a Parigi, comprendenti opere di Fautrier, Dubuffet, Michaux, Mathieu,
Riopelle e Serpan.
La definizione di
informale - che ha poi accompagnato, in modo ampio, larte che prescinde
da derivazioni dal mondo reale - sta certamente troppo larga aTapié
che circoscrive i suoi interessi e la sua ricerca attorno appunto a questa
art autre, larte che - dice - non ha più niente a che
vedere con i criteri di valore del classicismo.
La mostra alla Galleria
Blu raduna molti artisti di Tapié, a partire da Fautrier e Dubuffet
cui egli assegnò la primogenitura nel campo dellart autre
riferendosi a due mostre tenute nel 1945 alla galleria Drouin (erano esposti
delluno gli Otages e dellaltro le Hautes pâtes), per
poi allineare opere di Appel, Bluhm, Bryen, Burri, Capogrossi, Domoto,
Fontana, Sam Francis, Hartung, Imai, Nevelson, Riopelle, Schneider, Somaini,
Tapies, Tobey, Vedova, Wols.
La mostra è
un omaggio ad una delle figure più intriganti della critica darte
della seconda metà del 900, ma anche una riflessione sulla
storia della Galleria Blu che questi artisti ha proposto a più
riprese nelle sue sedi, fin dagli inizi della sua attività. Non
va dimenticato che già nel 1959 Tapié scrisse il testo introduttivo
per la mostra che la galleria dedicò a Franco Garelli e che nel
1961, con Argan, introdusse la mostra del giapponese Toshimitsu Imai.
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