UGO NESPOLO. High and Low
Lugano, Galleria American Design and Art (Palazzo Gargantini, via Marconi 4)
26 marzo – 30 aprile 2010

Per informazioni: tel +41(0)919225142 – Fax +41(0)919225143
www.AmericanDesignAndArt.com – email: info@americanDesingAndArt.com


Presso la Galleria American Design and Art di Lugano, situata nel centro della città, alle spalle del Museo Cantonale d’Arte e nei pressi del Casinò, si inaugura giovedì 25 marzo 2010, a partire dalle ore 17, una mostra dedicata ad Ugo Nespolo dal titolo “High and Low”.
La rassegna accoglie una serie di opere che ben rappresentano la molteplicità di interessi dell’artista piemontese: si va dai suoi tipici dipinti su legno, alle tempere, alle serigrafie, agli intriganti lavori plastici eseguiti in vetro.

Il titolo della mostra è ben illustrato dallo stesso artista che scrive: “Che l’arte abbia bisogno di uscire allo scoperto, travalicare i limiti territoriali imposti dal dannoso purismo imperante (ora in via di estinzione) è un fatto assodato e conclamato.

Le tradizionali distinzioni tra cultura high e cultura low sembrano davvero e non soltanto barriere di comodo di un pensiero romantico d’accatto che vede l’artista sacerdote di un rito destinato ai pochi.

In altre epoche - che attraversano l’intera storia dell’arte - la presunta distinzione dell’arte “pura” da quella “applicata” era tanto esigua da far assurgere a livello di veri capolavori oggetti d’uso ed elementi decorativi. Persino il grande futurista Fortunato Depero con i compagni di viaggio Balla e Prampolini con l’invenzione delle “Case d’Arte” nobilitano ed uniscono opere d’arte applicata a pittura e scultura al punto di alimentare il bel sogno dell’arte che sposa la vita.

L’idea di questa mostra è allora quella di proporre un’idea di arte espansa e senza complessi, una mostra in cui si propongono oggetti ed immagini realizzati con tecniche diverse e tutti facenti parte dell’ideale collezione d’oggetti che intendono popolare il mondo di leggerezza e di serenità raggiungibile.”


Le opere di Nespolo ben si integrano nello spazio espositivo tra gli arredi art deco americani che costituiscono per il nord Italia e per la Svizzera una piacevole e inattesa scoperta.

La Galleria American Design And Art vi invita a fare un viaggio nel passato prossimo, un viaggio nell’ immaginario collettivo: gli anni tra le due guerre , gli oggetti del nascente design, i luoghi reali e i luoghi immaginari della mitica capitale del cinema americano.
Oggi , American Design and Art , propone una collezione di mobili e Juke Boxes cercati e selezionati direttamente negli USA , una proposta di pezzi che a distanza di anni conservano intatta la loro modernità, firmati dai più grandi designers dell’epoca quali, Donald Deskey, Kem Weber, Norman Bel Geddes, Gilbert Rhodes, Paul Fuller.
Abbiamo scelto il periodo fra le due guerre con la consapevolezza di poter recuperare i primi esemplari di quegli  oggetti d’uso che hanno influenzato la progettazione degli interni e cambiato il modo di vivere in generale.
In quel periodo, infatti, architetti e designers americani rielaborarono le influenze dell’Art Deco europea fino a sviluppare una serie di stili del tutto autonomi e particolari come il Machine Age e l’avveniristico Airstream secondo il gusto del colossale che sempre ha dominato oltreoceano.
In architettura sorsero alcuni dei più memorabili edifici di questo secolo come il Chrysler Building e il Radio City Music Hall a New York ed il Pan Pacific Auditorium a Los Angeles; la decorazione interna di case, uffici, ristoranti, edifici pubblici fu rivoluzionata dalle stilizzazioni moderniste; i designers crearono ogni tipo di mobile utilizzando i nuovissimi materiali che la tecnica metteva a loro disposizione : bakelite, formica, alluminio, cromo, tutti materiali per allora rivoluzionari.

Quegli interni, quei mobili sono considerati , oggi, classici del design e come tali la Galleria American Design And Art intende proporli, assieme ad una serie di accessori originali della stessa epoca, a interior designers e collezionisti quale reale alternativa ai pezzi codificati dell’antiquariato tradizionale.