IL POPOLO DI DOMANI
Mostra-installazione di Jean-Charles de Castelbajac realizzata dal Centre Pompidou di Parigi
Lugano, Il Museo in erba (Ri
va Caccia 1A - Galleria Central Park 1° piano)
Dal 27 settembre al 17 maggio 2026

Orari:
lunedì – venerdì: 9.00 – 11.30 / 13.30 – 16.30
sabato – domenica: 14.00 – 17.00

Informazioni:
T. 0041.91.8355254
info@museoinerba.com
www.museoinerba.com

informazioni stampa:
uessearte via Natta 22, Como  tel.  +39.031.986336  / cell. +39.393.9853138

Con il sostegno della Città di Lugano
Sponsor: AIL, ERSL, Percento Culturale Migros, Ramsay Foundation, Fondazione Lucchini, altre Fondazioni, BancaStato
Nell’ambito dell’iniziativa Cultura in movimento
Sponsor tecnici: SalvioniEdizioni, Publineon
Con la collaborazione di Hotel Splendide Royal

 

Per festeggiare i suoi 25 anni, Il Museo in erba accoglierà a Lugano, dal 27 settembre 2025, una mostra evento intitolata “Il popolo di domani”, ideata dall’artista e creatore di moda Jean-Charles de Castelbajac - su proposta del Centre Pompidou - che invita a scoprire e sperimentare il suo universo poetico e simbolico.
L’esposizione, prima di approdare a Lugano, ha registrato un grande successo a Parigi con quasi 150’000 visitatori fra il 25 settembre 2021 e il 18 luglio 2022. In seguito, è stata presentata al West Bund Museum di Shanghai, al Centre Pompidou di Malaga e al museo mille formes di Clermont-Ferrand.
Guardando al futuro, Jean-Charles de Castelbajac ha avuto l’idea di creare un’installazione di un mondo di segni e simboli per il popolo di domani che sono i bambini di oggi.
La scelta di presentare “Il popolo di domani” per celebrare i 25 anni del Museo in erba deriva dall’affinità tra le idee di Jean-Charles de Castelbajac e i princìpi che guidano l’operato del museo. Dal 2000, anno della sua fondazione, il Museo in erba mette i bambini, la creatività e la libera espressione delle emozioni al centro della sua attività, offrendo loro la possibilità e gli strumenti per esprimere graficamente e artisticamente idee e sentimenti nel rispetto degli altri e senza sentirsi giudicati. Un lavoro portato avanti con impegno e dedizione in tutti questi anni che trova il riconoscimento più significativo nella disponibilità del Centre Pompidou a presentare a Lugano questa mostra.
L’esposizione “Il popolo di domani” è un’esperienza immersiva che stimola la sensibilità artistica dei bambini, attira la loro attenzione su temi importanti del nostro tempo attraverso i segni e i simboli di un linguaggio insieme universale e personale.
L’artista si racconta come una persona affascinata dalle scienze legate alla simbologia: lo studio delle bandiere, degli stemmi e dei geroglifici. Egli spiega come nei suoi disegni d’infanzia cercava di riassumere le emozioni con segni o simboli: «la tristezza con una nuvola di pioggia, la ricompensa con una corona, il regalo con una mano creando così un linguaggio di simboli universale». La percezione di questo linguaggio, la traduzione dei segni in parole richiedono una decodifica, come un rebus delle emozioni.  Ed è così che, pensando a una mostra per l’infanzia per il Centre Pompidou, ha avuto l’idea di creare un’ installazione che «presenta un universo di segni per il popolo di domani, cioè i bambini di oggi».
Bandiere, totem, simboli e colori primari emblematici del suo lavoro d’artista, compongono la scenografia adattata da Jean-Charles de Castelbajac per lo spazio di Lugano.
Descrizione del percorso
Lo spazio è diviso in quattro zone dove i bambini, accompagnati dai suoni di Julien Granel, e attivamente coinvolti esplorano il mondo delle emozioni e danno vita a composizioni artistiche con la loro fantasia.
Ecco cosa ha ideato l’artista per loro:
“Inventare una bandiera”: disporre liberamente sfondi e simboli su un grande tappeto per creare l’emblema che rappresenti il loro mondo interiore, i loro valori.
“Comporre con segni e suoni”: saltare sui disegni delle caselle del gioco della campana per attivare dei suoni e creare un personale spartito.
“Giocare con forme e immagini: manipolare e impilare simboli in gomma piuma come mani, ali, stelle e nuvole per creare dei totem e immaginare storie legate alla simbologia delle forme e dei colori.
“Ballare con i simboli” scegliere un simbolo (sogno, amore, speranza) e interpretarlo con il corpo, danzando. Una postazione musicale, con DJ set,  dove mettere in scena une performance gestuale, con le coreografie di Karim Naar.

Grazie a questa coinvolgente esposizione, “il popolo di domani”, i bambini di oggi, può sperimentare un universo artistico meraviglioso che permette di esprimere pensieri, idee e sentimenti in maniera ludica, creativa condividendo un momento speciale con la famiglia o con la classe.

Jean Charles de Castelbajac
Jean-Charles de Castelbajac, uno stilista e artista francese, è nato a Casablanca, in Marocco. Segnato dalle costrizioni e dalle privazioni vissute nei suoi undici anni trascorsi in un collegio religioso, sviluppa presto uno spirito ribelle e un’energia creativa guidata dalla poesia, dal gioco e dal colore.
Nel 1967, mentre vive con la madre a Limoges, incontra l’artista dadaista Raoul Hausmann, che lo porta a scoprire il valore espressivo dei materiali poveri. L’anno successivo, Jean-Charles de Castelbajac inizia a realizzare giacche utilizzando la coperta del suo ex collegio. Ben presto trova ispirazione nell’arte contemporanea, nella musica, nelle bandiere e nella pubblicità e inizia a disegnare i suoi primi abiti. «Non ho mai voluto fare moda, ho scelto la moda come mezzo per la mia arte».   
Nel 1978 fonda la maison Jean-Charles de Castelbajac. I suoi abiti sono concepiti come sculture performative e quadri viventi.
Dall’arte concettuale alla Pop Art, l’artista attinge a diversi movimenti artistici per costruire un linguaggio plastico fatto di segni, simboli e colori. La sua attrazione per la Street Art lo porta a disegnare con il gesso sui muri delle città che visita.
Il segno, le parole e i colori (blu, rosso, giallo) costituiscono il filo conduttore, dagli anni ’70 a oggi, di una scrittura senza tempo, insieme primitiva e contemporanea, gioiosa, mutevole e dichiaratamente manifesta. (Julie Crenn, critica d’arte).

Nel dicembre 2024 si è imposto all’attenzione del mondo vestendo i 700 celebranti della cerimonia di riapertura della cattedrale di Notre Dame: i paramenti liturgici, facendo eco alle vetrate, hanno creato allegria grazie al particolare ritmo cromatico e alla forza dell’oro.

il museo in erba
Il Museo in erba è l’unico museo per i bambini in Ticino dove si scopre l’arte giocando. È un museo privato fondato nel 2000, gestito dall’omonima Associazione di pubblica utilità. Nasce come prima antenna estera del Musée en Herbe di Parigi e dal 2011 è partner del Service de la médiation culturelle del Centre Pompidou di Parigi e collabora con l’Espace des inventions di Losanna e da quest’anno con il Forum Meyrin.
Nei primi 25 anni di attività ha proposto 48 mostre e 3’000 atelier, ha coinvolto circa 180'000 visitatori in esperienze artistiche e creative per bambini/e di tutte le età e provenienze confermandosi come uno spazio sperimentale, interattivo e multisensoriale di dialogo interculturale.

Riconosciuto dal Club per l’UNESCO Ticino per il suo impegno nell’educazione alla cittadinanza globale, il Museo in erba promuove la cultura in modo equo e inclusivo.

 


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