LUIGI RUSSOLO. Grafiche, disegni, dipinti

7 - 25 maggio 2008
Varese, Liceo artistico A. Frattini e Museo Flaminio Bertoni
orari: Liceo artistico A. Frattini dal lunedì al sabato 9.30-13.00 e 14.30-18.30
          Museo Flaminio Bertoni (
Via Valverde 2), martedì, giovedì, sabato e domenica 14.30-18.30

 

Il Liceo artistico A. Frattini di Varese e il Museo Flaminio Bertoni presentano, a partire dal 7 maggio prossimo (inaugurazione alle ore 11.00 per un coinvolgimento diretto degli studenti del Liceo), una mostra dedicata a Luigi Russolo, interessante artista nato a Portogruaro nel 1885 e morto a Cerro di Laveno nel 1947. La fama di Russolo è legata alla sua esperienza futurista, maturata fin dagli inizi assieme a Boccioni, alla “scuola” di Marinetti. Con Boccioni, Carrà, Severini e Balla firma il Manifesto dei pittori futuristi nel 1910 e quindi il Manifesto tecnico della pittura futurista.

La sua frequentazione della pittura è assidua agli inizi, prima in ambito divisionista e simbolista e poi nella intensa stagione futurista, e nell’ultimo decennio della sua vita, a partire dal 1938, quando – stabilitosi ormai a Cerro di Laveno dopo aver vissuto a Parigi e in Spagna – si dedica ad una pittura che definisce egli stesso classico-moderna. Il periodo centrale della sua vita, invece, è dedicato in modo pressoché esclusivo alla musica: nel 1913 firma la lettera-manifesto L’arte dei rumori, dedicata al musicista futurista Balilla Pratella, e da allora la sua ricerca si muove tra suoni e umori. Molti gli strumenti da lui progettati, dagli intonarumori ai gorgogliatori, crepitatori, ululatori, rombatori, scoppiatori, sibilatori, ronzatori, stropicciatori e scrosciatori, fino al rumorarmonio, con cui tiene, o partecipa, ai concerti futuristi.

La mostra, che nasce con l’intento di presentare la serie completa delle opere grafiche, realizzate tra 1907 e 1912-12, in cui si assiste alla evoluzione della sua ricerca di immagine, dai paesaggi della tradizione alle “visioni” simboliste, fino alle considerazioni sulla nuova città industriale e - in parallelo alla ricerca dell’amico Boccioni - l’attenta e affettuosa narrazione della vecchiaia della madre. Un’unica incisione del 1912-13 indica il suo passaggio nella esperienza futurista.

A questo blocco di opere grafiche di età giovanile fa da contrappunto la serie di disegni e di dipinti, in buona parte inediti, che egli realizzò proprio nel varesotto, a Cerro, dove trascorse gli ultimi quindi anni della sua vita. Fra i disegni, in bella evidenza un autoritratto molto intenso concentrato sugli occhi e appena accennato nel volto, e una serie di progetti di dipinti eseguiti a matita o a pastello dove appaiono bene individuati quali sono i colori da usare passando alla pittura. Tra i dipinti spiccano i suoi tramonti e un olio dedicato alla luna, splendido nel trattamento della luce, e uno Studio di Bimba decisamente enigmatico.

La mostra, che è curata da Luigi Cavadini, autore anche del saggio in catalogo dedicato all’opera grafica, resterà aperta al pubblico fino al 25 maggio, presso il Liceo Artistico (dal lunedì al sabato 9.30-13.00 e 14.30 alle 18.30) e presso il Museo Flaminio Bertoni (martedì, giovedì, sabato e domenica 14.30-18.30), entrambi in Via Valverde 2 a Varese. L’ingresso è gratuito.